Mentre una notte se n’annava a spasso,la vecchia tartaruga fece er passo più lungode la gamba e cascò giùcò la casa vortata sottoinsù.Un rospo je strillò: “Scema che sei!Queste sò scappatelle che costeno la pelle…”“lo sò” rispose lei “ma prima de morì,vedo le stelle”.
Autore: Tartalù

TartaRugosa ha letto e scritto di: Duccio Demetrio (2021), All’antica. Una maniera di esistere, Raffaello Cortina, Milano
Da questo libro è bene si astengano coloro che fanno della velocità il loro mito, che ritengono il passato qualcosa di cui è meglio liberarsi, che sono assaliti dal desiderio di sbarazzarsi dalle cianfrusaglie collezionate negli anni della vita, che considerano Gozzano leader indiscusso delle cose di pessimo gusto, che leggono nel carpe diem unicamente …

TartaRugosa ha letto e scritto di: Gabriella Bernabò (2012), Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia, Ancora Editrice, Milano
E' momento di riprendere in mano e rileggere questa biografia con quel turbamento suscitato forse da un titolo contraddittorio “per troppa vita che ho nel sangue”, così lontano dall’idea che a soli 26 anni (3 dicembre 1938) Antonia abbia deciso di abbandonare la scena della vita. D’altronde le biografie servono proprio a mettere in luce …

TartaRugosa ha letto e scritto di Georges Perec (1974) “Specie di spazi”, traduzione di Roberta Delbono, Bollati Boringhieri
Rieccomi a Perec. In questa fase storica in cui il mondo si misura con le costrizioni, una delle possibili forme di evasione è guardare a loro come opportunità. Che è esattamente ciò che ha fatto Perec con gli altri fondatori dell’Ou.Li.Po. (laboratorio di letteratura potenziale tra cui annoverare anche Italo Calvino), ovvero considerare regole e …

Casa di Tartaruga
tratto da: Il libro delle case, di Andrea Bajani Casa di Tartaruga Lo spazio non è molto,ma l’impressione non è di un luogo angusto. E’ concepito per un unico inquilino, una sorta di monolocale con lo stretto indispensabile. L’entrata è una sola, sul davanti. Da lì Tartaruga guarda il mondo; da lì, si ritira. Sulla …

TartaRugosa ha letto e scritto di: Andrea Bajani (2021), Il libro delle case, Feltrinelli,Milano
Gaston Bachelard, filosofo francese, definisce la casa come uno spazio che racchiude e comprime il tempo attraverso la memoria e l’immaginazione. E’ questo spazio ancestrale che diventa eco e contenitore dei valori di intimità custoditi nel nostro mondo interiore. E’ fra queste mura che si raccolgono i quattro elementi della vita terrestre acqua, terra, aria, …

TartaRugosa ha letto e scritto di: Alessandro Baricco (2021), Quel che stavamo cercando. 33 frammenti, Feltrinelli, Milano
Si può condividere o criticare i contenuti e la forma scelti da Baricco per guardare alla pandemia come evento che trascende il virus e si spinge verso confini ignoti. Si possono leggere i suoi frammenti come visioni oniriche o coglierli come lame taglienti per valicare frontiere scomode. Si può decidere di darne un’interpretazione psicanalitica o …

TartaRugosa ha letto e scritto di Georges Perec (1989) “Pensare/Classificare”, Rizzoli, Milano
Così come l’introduzione del concetto di “ limite” libera la creatività nella psiche umana, altrettanto si può affermare che, nella scrittura, la costrizione induce alla produzione di fantasia. E’ questo il primo pensiero che mi è sopraggiunto quando mi sono finalmente decisa di approfondire la conoscenza dell’Ou-Li-Po Ouvroir de littérature potentielle ("Opificio di letteratura potenziale"), …

TartaRugosa ha letto e scritto di Ivano Gobbato (2020), La Biblioteca dei libri perduti, Dominioni, Como
Ha ragione l’editore quando, nella Presentazione, scrive: “E’ uno di quei libri che sullo scaffale ci deve essere, come un vecchio amico che ti dà sicurezza sapendo che esiste. Dentro c’è una storia che è un’infinità di storie”, compresa quella di scoprire il significato di un album di figurine e di un cappello alla Davy …

TartaRugosa ha letto e scritto di: Antonio Moresco (2020), Canto degli alberi, Aboca, Arezzo
L’autore, chiuso nella stretta dell’isolamento causato dalla pandemia, di notte esce e nel cammino lungo le strade deserte si sofferma a osservare gli alberi. Ne scopre la voce, il pensiero, la potenza comunicativa. Parla agli alberi per parlare a se stesso, intrattiene dialoghi, interroga, risponde, instaura un sodalizio basato sul reciproco ascolto e in questi …