TartaRugosa ha letto e scritto di: Pilar Quintana (2022), La cagna, Traduzione di Pino Cacucci, Baldini Castoldi La Tartaruga, Milano

Quintana, con una scrittura quasi febbrile, ci trascina da subito in un ambiente che mostra in tutta la sua forza i rapporti tra mondo e natura; qui incontriamo Damaris, donna ferita da una maternità mancata, ma intensamente voluta e ricercata anche con i mezzi più ancestrali, affini alla stregoneria e fatta di unguenti e pratiche sciamaniche.

Damaris non aveva potuto avere figli. Si era messa con Rogelio ancora diciottenne e dopo un paio d’anni la gente cominciava a chiederle “A quando un bebé? A un certo punto aveva dovuto spiegare a quanti facevano domande che il problema era lei che non rimaneva incinta.

Adesso stava per compiere quarant’anni, l’età in cui le donne inaridiscono, come aveva sentito dire una volta a suo zio.

Il rapporto col marito è rude, un uomo dedito al lavoro su pescherecci, senza tante parole e dotato di quel senso pratico che a volte pare rasentare la violenza; al di là delle apparenze però non soggiogherà mai Damars alle sue volontà, anzi si rivelerà presenza alleata di fronte a momenti di difficoltà e di scelte da compiere.

Chi è dunque Damaris e che cosa desidera? Incapace di colmare un desiderio di genitorialità che la fa sentire incompiuta, sterile, buona solo a sfasciare tutto ciò che tocca deciderà di adottare una cucciola sopravvissuta alla madre trovata morta.

Chirli sarà il nome della cagnolina, lo stesso nome che avrebbe voluto dare a una figlia.

Alla fine del primo mese, degli undici cuccioli ne restavano solo tre.

Cerca forse la proiezione di un modo di esercitare il sospirato ruolo materno? Le attenzioni verso la cagnolina rispecchiano fin dai primi attimi di convivenza un eccesso di cure, uno sforzo di addomesticamento e di dimostrazione di amore che, scopriremo, non verranno ricambiate con la stessa intensità.

Ci troviamo in un villaggio colombiano, un’ambientazione degradata

il villaggio di Damaris era formato da una lunga strada con le case su entrambi i lati. Erano tutte costruzioni sgangherate, che si reggevano su pali di legno, con le pareti di assi inchiodate e tetti anneriti dalla muffa.

che tuttavia mescola differenze di ceto fra i vari attori che compaiono sulla scena. Infatti il terreno dove viveva Damaris durante l’infanzia è attiguo a quello della ricca coppia Reyes: casa con piscina. gazebo e barbecue. Il loro figlio, Nicolasito, era nato nello stesso giorno di Damaris: il primo gennaio. I due erano diventati amici e Damaris seguiva spesso il coetaneo nelle sue esplorazioni sulla scogliera.

L’oceano è un altro grande protagonista della storia, testimone della natura impetuosa e selvaggia, capace di togliere vite senza preavvisi. E’ proprio sulle sue coste frastagliate che si consumerà la tragedia, quando Nicolasito, non ascoltando le raccomandazioni dell’amichetta

si era messo in piedi su uno scoglio e l’onda che si era infranta, un’onda particolarmente violenta, lo aveva portavo via.

Damaris (nata senza padre e ospitata dallo zio poiché la madre, per mantenere la figlia, aveva dovuto cercare lavoro a Buenaventura), sarà educata dallo zio nell’unico modo conosciuto: le botte. Quando si saprà che Nicolasito è scomparso, la punizione sarà di una frustata al giorno.

Si fermerà alla 34esima frustata, avvenuta nel giorno in cui il mare restituisce il corpo di Nicolasito.

Dopo questo evento i Reyes non torneranno più nella casa della scogliera, ma nemmeno la metteranno in vendita, affidandola dopo varie vicissitudini alle cure di Damaris e suo marito, promettendo un compenso che si sapeva non sarebbe mai arrivato, essendo il facoltoso sig. Reyes caduto in disgrazia e diventato squattrinato.

Ma i custodi che avevano preceduto la coppia erano convinti che prima o poi i Reyes sarebbero tornati nel posto dove era morto il loro figlio. Per cui si erano sforzati di mantenere in ordine la casa e soprattutto la stanza del povero Nicolasito, così come l’avevano lasciata.

Chirli è una cucciolotta vispa e affettuosa che si aggiunge ai tre cani di Rogelio, poco incline ad accogliere una quarta intrusa, ma la cui presenza sarà accettata nonostante i piccoli disastri prodotti dalla cagnolina, tali da indurre a non lasciarla entrare in casa.

Scoraggiata, ben presto Damaris dovrà realizzare che le coccole e l’amore ossessivo riservati a Chirli non eviteranno un comportamento inatteso: scomparire nella boscaglia per intere giornate.

Durante la prima fuga il pensiero dominante di Damaris è quello di cercarla e salvarla dai pericoli e la gioia del ritrovamento faciliterà il perdono. Ma alle altre che seguono, sopraggiunge un sentimento di riprovazione e di accusa per la sua ingratitudine. Di fronte ad un’assenza più prolungata, Damaris smise di sperare che la cagna fosse ancora in vita,

La cagna ricomparve quando ormai nessuno ne parlava più con Damaris…. Aveva le zecche, un taglio in un orecchio, una profonda piaga in una zampa posteriore e le costole sporgenti.

Prevale ancora una volta la propensione alle cure, cessate le quali, però, la sequenza fuga-ritorno-fuga diventa una costante.

La sfida è esasperante e la resistenza messa a dura prova, finché l’ultimo ritorno rivelò una Chirli di nuovo docile e sottomessa, vogliosa di coccole. Fu commentato sarcasticamente dal marito Rogelio: E’ così solo perché è gravida”.

Una nemesi inaccettabile:

Damaris non sopportava neanche di vedersela davanti. Era una tortura constatare che la pancia cresceva ogni giorno … La cagna sarebbe risultata una pessima madre. La seconda notte divorò uno dei cuccioli, nei giorni seguenti abbandonava i tre rimasti per andare a prendere il sole al bordo della piscina.

Una maternità, quella della cagna, incurante dell’affetto e della protezione della prole, un’incapacità ingiustificabile e per la quale non si possono trovare scusanti. Soprattutto perché ben presto Chirli riprende le sue scorribande, alternandole a rimpatriate sempre meno gradite a Damaris.

Forse Damaris si attendeva da Chirli un riconoscimento filiale? O immaginava di poter piegare la natura animale a quella umana? Ci troviamo di fronte a una donna che racchiude dentro di sé l’amaro gusto di solitudine, di affetti non coincidenti con le sue aspettative, di un contesto sociale e familiare aspro, in cui non riesce a trovare una giusta collocazione esistenziale. E ora che anche Chirli l’ha tradita, le resta un’unica possibilità da percorrere: sbarazzarsene.

Chirli, donata a una stravagante venditrice ambulante, conserverà tuttavia il suo istinto nostalgico del ritorno alla casa originaria.

Dopo l’ultimo avvertimento alla nuova padrona di tenere a bada la cagna, poiché non le sarà più riportata indietro, Damaris si ritrova sola, col marito lontano e i pensieri del passato.

Viene assalita da un desiderio di pulizia, di sistemazione della casa, in particolare del riassetto della stanza del povero Nicolasito, fantasma ancora presente a ricordarle colpa e inettitudine.

Al mattino si concentrò sul bagno e la cucina. Svuotò i gabinetti e gli sciacquoni per pulirli a fondo, lavò le stoviglie e tutti gli utensili della cucina, sgrassò i vetri delle finestre e lo specchio, strofinò l’acquaio, la doccia, il lavandino, i pavimenti e le pareti, e passò la candeggina sulle piastrelle e negli spazi tra le mattonelle… Pensò ai Reyes, magari fossero passati in una giornata come quella, trovando la casa tirata a lucido e lei sudata e sporca, perché si rendessero conto che era una gran lavoratrice anche se non le sborsavano un soldo, e una brava persona.

Il passato è difficile da cancellare. Il non sentirsi mai adeguata, l’aver conosciuto un’educazione primitiva, la rinuncia a tenerezza e desiderio d’intimità coniugale, ci mostrano una Damaris contesa fra sentimenti contrastanti e a sua volta preda di istinti primordiali.

Ancora una volta Chirli è riuscita a tornare e ha lasciato il segno.

Ciò che vide la lasciò impietrita. Le tende del povero Nicolasito erano sparse al suolo, sporche di fango e tutte strappate…. Allora, vide la cagna. .. Damaris afferrò una corda per ormeggiare le barche, fece un nodo scorsoio e accalappiò la cagna prendendola alle spalle. Tirò la corda e il nodo si strinse …strinse … l’unico dettaglio che Damaris notò furono le mammelle gonfie dell’animale.

Gli avvoltoi che volano alti sulla selva inestricabile ci lasciano attoniti e sgomenti.

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